Il reselling è un fenomeno molto diffuso che consiste nell’acquistare scarpe o capi d’abbigliamento molto ambiti, disponibili in quantità limitate, e rivenderli ad un prezzo maggiorato.

Il fenomeno affonda le sue radici negli Stati Uniti, culla della streetwear culture, dove il mercato delle sneaker vale 2 miliardi di dollari ed è in costante crescita.

Si è poi diffuso in Europa molto rapidamente, riscuotendo grande successo in Francia, Gran Bretagna e Italia. Oggi, grazie ai social media e a piattaforme come StockX o Klekt, tutti possono diventare potenziali clienti.

Il reselling ha creato un vero e proprio mercato online, portando alla nascita di nuove figure professionali.

Il Reseller è colui che individua e acquista il prodotto in fase di rilascio per poi rivenderlo successivamente ad un prezzo più alto rispetto a quello di acquisto, generando così un margine di guadagno.

I buyer sono i compratori disposti a pagare cifre esorbitanti pur di avere un paio di sneaker in edizione limitata. La figura dei buyer è cambiata dagli anni ’90 ad oggi.

Prima, chi acquistava era un appassionato, mosso da un interesse culturale verso il mondo dello streetwear. Poter acquistare capi firmati era motivo di vanto e donava la sensazione di appartenere ad un certo gruppo sociale.

Oggi, oltre al desiderio di possedere tutti i capi all’ultima moda, molti sono interessati di più al guadagno. Anche il loro obiettivo diventa quello di comprare modelli esclusivi ed edizioni limitate per poi rivenderli.

L’autenticatore è colui che verifica l’originalità del prodotto e lo autentica.

Molti giovani si sono avvicinati a questo mondo vedendolo come un modo semplice e veloce per guadagnare. Ma è davvero così?

Comprare un oggetto e rivenderlo tramite un post su Facebook o Instagram, attraverso community di settore, non è poi così difficile. Ma per rendere tutto questo un vero business c’è bisogno di prestare attenzione a fattori importanti come l’affidabilità del venditore, la fedeltà dei clienti e la velocità d’acquisto.