Clubhouse è l’unica creatura di Alpha Exploration, una società che, stando al profilo Linkedin del suo co-fondatore Paul Davison, è nata solo nel febbraio 2020.

Arrivata prima sui radar dei grandi investitori Usa e oggi sulla bocca degli utenti di mezzo mondo.

L’app è disponibile per i dispositivi Apple ma non ancora per Android (che è di gran lunga li sistema operativo più diffuso al mondo). Ma l’espansione pare essere solo all’inizio.

Clubhouse è organizzato in “stanze”, nelle quali gli utenti possono scambiarsi messaggi vocali. Una volta chiusa la stanza, non vengono registrati ma scompaiono. Ad accrescere l’aura di riservatezza c’è poi la caratteristica distintiva della piattaforma: non ci si può iscrivere liberamente ma si accede solo per invito di un altro utente.

L’app non accede alla voce dell’iscritto se la sua impostazione è “in muto”. E i messaggi (tutti criptati) si dissolvono nel momento in cui la stanza si chiude. Con una eccezione: nel caso di violazioni segnalate, gli audio vengono trattenuti per accertarle.

La piattaforma, quindi, ha le sue regole: chi accede deve farlo con il proprio nome e verificare l’identità. L’iscrizione è possibile solo dopo aver compiuto 18 anni.

Per il momento, però, sembra davvero di essere di fronte a qualcosa di nuovo e dalle potenzialità inesplorate. Incrociamo le dita.